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Ecco come le onde d’urto possono risolvere il tuo problema 
in sole 3-5 sedute.
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Quando il dolore non passa e la terapia farmacologica sembra non aiutare, potrebbero essere le tecnologie di ultima generazione a darti il sollievo che necessiti.
Già da qualche anno infatti la ricerca scientifica ha testimoniato l’efficacia delle onde d’urto nel trattamento di molte patologie osteoarticolari, sia acute sia croniche.

I vantaggi rispetto ad altre terapie sono davvero importanti.
 Innanzitutto l’effetto antidolorifico delle onde d’urto potrebbe essere immediato, in alcuni casi, addirittura appena terminato il trattamento.
È quindi comprensibile come questa metodologia possa essere indispensabile per gli atleti, le onde d’urto sono infatti utilizzate da diversi team sportivi in competizioni a livello Nazionale, Olimpico e Mondiale.
Nel caso
di un episodio acuto
in determinate situazioni, possono essere sufficienti anche pochissime applicazioni di 5 minuti per risolvere completamente il problema. Risultati analoghi si possono ottenere con infiltrazioni anestetiche e/o di preparati cortisonici con notevoli controindicazioni e conseguenze decisamente differenti per l’organismo.
Per patologie croniche
e patologie ossee 
possono essere necessari più trattamenti e tempistiche maggiori. Ma numerosi lavori scientifici hanno dimostrato l’efficacia della terapia con onde d’urto anche a distanza di alcuni anni dal trattamento.
È utile abbinarle ad altre terapie?
Generalmente la terapia con onde d’urto andrebbe affiancata ad un lavoro più globale che miri a individuare anche le cause primarie della patologia, spesso sono utili sedute di terapia manuale per trattare eventuali spasmi muscolari che alterano il movimento o sessioni di esercizio terapeutico per educare il paziente a svolgere esercizi di rinforzo o riequilibrio posturale/muscolare.

I vantaggi 
Rispetto ad altri trattamenti la terapia a onde d’urto è in grado di:
1
risolvere molte patologie pressoché senza effetti collaterali
2
risolvere molte patologie con un numero ridotto di sedute
3
ridurre il decorso postoperatorio di alcuni trattamenti chirurgici
4
diminuire l’assunzione di farmaci da parte del paziente
Il Meccanismo d’azione
Le onde d’urto agiscono in modo diverso a seconda del tessuto patologico che vanno a trattare (ossa, tessuti molli, cute).
In generale stimolano l’attivazione dei naturali processi biologici di riparazione o la loro ripresa (in caso di infiammazione cronicizzata); stimolano la creazione di nuovi vasi sanguigni (con relativo apporto di più ossigeno e nutrienti ai tessuti da riparare) e stimolano il sistema immunitario.
•    Epicondiliti
•    Tendinopatie della spalla, calcifiche e non.
•    Tendinopatia degli adduttori
•    Tendinopatie del ginocchio
•    Epicondilite ed Epitrocleite
•    Entesiti (come l’entesite trocanterica o la tendinite del medio gluteo).
•    Tendinopatia del tendine d’Achille
•    Sindromi dolorose croniche cervicali e lombari
•    Sindromi pseudoradicolari
•    Borsiti croniche
•    Contratture muscolari
•    Sindrome dolorosa del grande trocantere
•    Sindrome da stress della tibia
•    Fascite plantare con o senza sperone calcaneare
•    Metatarsalgia da sovraccarico
Quali i tempi e le modalità terapeutiche
Il trattamento in ambito fisioterapico è assolutamente non invasivo e non prevede l’uso di anestesia;
4/5
MINUTI
La durata della singola applicazione è di circa 4/5 minuti (in relazione alla quantità di impulsi e alla frequenza di essi), al termine della quale il paziente può tornare a casa e riprendere le sue normali attività;
UN CICLO
da 3 a 5 applicazioni
La possibilità di uno o più trattamenti è in rapporto all’entità e al tipo di patologia; di norma un ciclo prevede da 3 a 5 applicazioni, che possono essere ripetute con un intervallo minimo di 72 ore e massimo di 10 giorni tra le sedute, consentendo il completamento del trattamento da un minimo di 10 giorni ad un massimo di 35.
Possibili complicanze
Dato che l’intensità dell’energia dell’onda d’urto può essere modulata in base al tipo e all’entità della patologia gli effetti collaterali sono davvero minimi.
È possibile una occasionale comparsa di un piccolo transitorio arrossamento cutaneo, o piccole aree di ecchimosi, legate all’azione diretta sul circolo sanguigno presente nella zona, o un aumento transitorio del dolore, che può iniziare dopo alcune ore e durare alcuni giorni.
Controindicazioni
Anche se queste sono precauzioni di tipo prudenziale,
dato che non esistono evidenze o case report che ne certifichino la controindicazione.
Secondo le linee guida della International Society of Musculoskeletal Shockwave Therapy (ISMST) le controindicazioni all’impiego delle onde d’urto sono:
  • Gravidanza
  • Presenza di tumori e/o cartilagine di accrescimento nella sede da trattare
  • Gravi coagulopatie e/o terapie con anticoagulanti    maggiori (emofilia)
  • Presenza di infezioni ossee
Dolorosità
Va tenuta presente la possibilità che la terapia risulti dolorosa e quindi spiacevole per il paziente, ma questo problema risulta notevolmente ridotto con le apparecchiature di nuova generazione.
Queste nuove apparecchiature sono in grado di somministrare più energia in meno tempo. Vengono infatti somministrate più di 10 impulsi al secondo (lavorando fino a 15-20Hz). A Questa frequenza elevata, i recettori del dolore vengono “saturati” e dunque non sono in grado di trasmettere tutto il dolore che altrimenti sarebbe percepito se i singoli impulsi fossero somministrati ad esempio a 5Hz.
Nella maggior parte dei casi anche questa sensazione dolorosa, seppur fastidiosa, è ben tollerata e il 90% dei pazienti porta a termine il ciclo di cure.
In ogni trattamento è possibile così somministrare circa 2500-3500 impulsi d’onda d’urto (a seconda della patologia da trattare) in un tempo notevolmente ridotto.
La necessità di una valutazione iniziale
La valutazione iniziale permette di capire in effetti se il tendine ammalorato è effettivamente il responsabile del dolore percepito dal paziente o se la limitazione funzionale è realmente correlata a quel referto di ecografia che il paziente ha già svolto.
Sono infatti spesso presenti più patologie o alterazioni, che sommandosi tra loro portano al problema finale ed è chiaro che in questi casi l’approccio debba interessare più livelli per essere davvero efficace.

Il buon esito della terapia non è legato solo all’efficacia del trattamento in sé, ma richiede una corretta diagnostica biomeccanica e un trattamento di rieducazione per agire anche sulle cause originarie della patologia, evitando così il rischio che la medesima patologia si ripresenti a breve distanza.
È quindi importante che la terapia con onde d’urto sia parte di un processo terapeutico più ampio che valuti l’aspetto patologico nell’insieme della condizione clinica del soggetto, integrandola con altri interventi fisioterapici (ad esempio, opportuni esercizi). Solo così infatti si può risolvere il fenomeno infiammatorio e, contestualmente, intervenire anche sulle cause originarie.
Quali tecnologie
Vengono comunemente impiegate diverse tecnologie in grado di erogare onde d’urto, attraverso generatori di vario tipo:
elettroidraulici, piezoelettrici, elettromeccanici e balistici.

Attenzione: non tutte le tecnologie hanno la stessa efficacia!

Noi di Fisiosan utilizziamo EMS SWISS DOLORCAST basato su onde d'urto radiali, poiché garantisce trattamenti efficaci e personalizzabili, grazie alla libera selezione di frequenza, pressione dell'aria e degli impulsi. Inoltre EMS DOLORCAST è:

•    Il primo apparecchio ad onde d'urto al mondo ad essere stato impiegato nel trattamento di trigger points nel 2001

•    L'unico apparecchio ad onde d'urto radiali sul mercato ad aver ottenuto l'approvazione FDA per la fasciopatia plantare

TESTIMONIANZE
Alcune testimonianze dei nostri clienti >>>
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